
Di particolarità e stranezze se ne vedono tante in giro, alcune più o meno condivisibili altre, invece, totalmente ben accette. La fontana del vino di Villa Caldari, frazione di Ortona (Ch), è tra queste stranezze accolte da un nutrito gruppo di fans, quelli del Montepulciano d’Abruzzo. L’associazione tra questa regione e il vitigno, infatti, è ormai radicata nell’opinione pubblica e ancora prima nella storia enologica abruzzese.
Per questo un inno ad uno dei prodotti tipici si fa architettura. La struttura, funzionante tutti i giorni, nasce dall’idea di Dina Cespa e Luigi Narcisi, ortonesi e promotori anche del Cammino di San Tommaso, che va da Roma a Ortona passando tra l’altro anche per la Valle Subequana.
Della coppia si legge che hanno “percorso il mondo a piedi in lungo e in largo e tra le loro esperienze vi è anche il cammino di Santiago, dove a Estella, in Navarra, una cantina aveva installato la prima Fontana del Vino al mondo”. Al rientro in Italia Dina ha proposto un “fac-simile” a Nicola D’Auria della cantina Dora Sarchese. Il seguito è ormai ben noto.
La sua realizzazione è stata affidata all’architetto Rocco Valentini che ha pensato bene di utilizzare “una botte molto antica da 50 ettolitri”. Oggi la fontana del vino di Villa Caldari è una attrazione turistica a tutti gli effetti. Si parla di lei in tutto il mondo, e di conseguenza di quel buon Montepulciano d’Abruzzo.