
La Pasqua è ormai alle porte e, anche se la situazione attuale non ci permette di festeggiarla come di consueto, è bello mantenere l’atmosfera gioiosa e festosa almeno in casa, soprattutto per i più piccolini. Dovremo rinunciare alle tavolate chilometriche con tutta la famiglia, a ritorno al Paese di origine per alcuni, alla consueta scampagnata del lunedì di Pasquetta, ma non alle tradizioni Pasquali in tavola. In Abruzzo ci sono tante tradizioni legate alle festività, soprattutto a tavola. Ogni festa ha il suo piatto caratteristico (anche più di uno) e dolce tipico. Come tutti gli abruzzesi doc sanno, le tradizioni culinarie per noi sono sacrosante e vanno portate avanti di anno in anno, tramandate ai posteri e divulgate ai più. Oggi vi vogliamo parlare di una tradizione culinaria Abruzzese legata alla Pasqua che ha origini molto antiche ed è dedicata ai bambini: la Pupa e il Cavallo!
Dolci Pasquali Abruzzesi

La Pupa e il Cavallo sono dolci tipici abruzzesi legati alla Pasqua che venivano generalmente preparati dalle nonne ai loro nipotini il giorno del giovedì santo: la pupa per le bambine e il cavallo per i bambini. La loro storia è antichissima, pare risalire infatti agli inizio dell’800, quando questi soggetti venivano realizzati in occasione del fidanzamento di una coppia; il cavallo veniva donato alla famiglia dello sposo e la bambola alla famiglia della sposa.
Pupa, donzella, palomba, bambola: tanti i modi in cui veniva chiamato questo dolce in pasta di biscotto modellato a forma di bambola e decorato con glassa e frutta secca. Cavallo o cavalluccio i termini utilizzati per indicare il dolce dei maschietti: una forma di cavallo realizzata a mano in pasta frolla, con aggiunta di cacao per creare i dettagli come la coda e la criniera.

Questi dolci venivano preparati e sagomati a mano: non esistevano modelli o stampi. Per questo ogni pupa ed ogni cavallo avevano forme sempre differenti e a volte piuttosto bizzarre, a seconda della manualità e dell’estro di chi le preparava. Una volta si utilizzavano ingredienti poveri, per questo le decorazioni della bambola e del cavallo erano molto semplici e basilari. Con il passare del tempo questo dolce ha assunto sembianze sempre più particolareggiate, perché si iniziarono a produrre degli appositi stampi per la realizzazione di pupe e cavalli. Anche le decorazioni sono diventate più complesse e dettagliate perché in commercio si trovano codette e confettini colorati di ogni tipo, granelle di zucchero, coloranti alimentari per aggiungere una nota di colore alle glasse.
Certo è che quelle preparate dalle nostre nonne assumevano un aspetto così fascinoso, seppur buffo e rustico, che non aveva alcun bisogno di perfezione dei particolari: cavalli con cinque o sei zampe, code e criniere improbabili, pupe che in cottura crescevano a dismisura per via della lievitazione, bocche e nasi storti. Ed era proprio quella imperfezione che le rendeva uniche e speciali. Spesso le nonne, con dei ritagli di pasta frolla, realizzavano sul dolce le iniziali del nome del bambino. Le decorazioni si limitavano a qualche frutto a guscio come le mandorle e le nocciole, utilizzate per creare dei dettagli come gli occhi. A volte si utilizzava la cosiddetta ghiaccia reale (detta volgarmente “ghiaccio”), una glassa bianca preparata con albumi d’uovo, zucchero a velo e limone. Generalmente ci si decorava il grembiule della donzella.
Un elemento che spesso veniva inserito nelle bambole era la conca, il contenitore di rame che una volta veniva largamente utilizzato per andare a prendere l’acqua quando nelle casa non c’era. Quello che invece accomuna sia la bambola che il cavallo è l’uovo, che non doveva mai mancare quando si preparava questo dolce. Generalmente l’uovo veniva posizionato al centro del dolce con due strisce di pasta biscotto poste a forma di croce. Anche in questo caso la simbologia torna: la croce simbolo della cristianità, l’uovo simbolo della rinascita e della resurrezione. Inoltro l’uovo era facilmente reperibile perché tutti avevano le galline in casa come forma di sostentamento per la famiglia.
Per il rispetto della tradizione la Pupa e il Cavallo devono essere spezzati e consumati il giorno di Pasqua, come simbolo di rinascita, unione e prosperità.
Potete acquistare la Pupa e il Cavallo Abruzzesi sul nostro store on line. Sono realizzati dal Forno Sarra di Goriano Sicoli che le prepara come da tradizione.

Se invece volete cimentarvi nella preparazione di questo dolce tipico abruzzese, continuate a seguirci! Nella prossima pubblicazione troverete la ricetta originale di pupe e cavalli abruzzesi e un video tutorial per imparare a sagomare con le mani donzelle e cavallucci.