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Via Ignazio Silone, 4 - 67024 Castelvecchio Subequo
Tra le colline della Val Pescara e i monti del Parco Regionale Sirente-Velino c’è un itinerario dei sapori che riscopre i gusti più autentici.
Dalla costa Adriatica ci si dirige verso l’entroterra abruzzese alla ricerca di realtà aziendali, ispirate da una produzione di qualità, che fondono insieme la lunga storia familiare e le caratteristiche del terroir.
Tra il paesaggio naturale della Valle Subequana, nella provincia aquilana, imperanti sagome montuose e ampie distese di campi di grano ci guidano verso il borgo di Castel di Ieri per incontrare l’Azienda agricola Giuseppe Battista. La storia del grano Solina d’Abruzzo, noto presidio Slowfood, si intreccia inevitabilmente con la lunga tradizione vantata dall’azienda, fondata dal nonno già nel 1930 e oggi portata avanti con tenacia da uno dei nipoti, appunto Giuseppe Battista. E’ lui a raccontarci le caratteristiche peculiari di questo grano antico, accompagnandoci nella scoperta dei suoi campi. Camminando tra le alte spighe che quasi ci sovrastano, con un’altezza ormai dimenticata dai grani moderni di circa 1,35 metri, percepiamo fin da subito la grande sfida accolta dall’azienda: recuperare una varietà autoctona di grano tenero, coltivata da secoli sulle zone montane dell’Abruzzo, che richiede però cura e dedizione viste le basse rese per ettaro rispetto ad altri grani più moderni. E’ la “mamma di tutti i grani”, ci dice Giuseppe, che oltre a garantire prodotti di altissima qualità, esprime da sempre la cultura popolare abruzzese per cui “quella di Solina aggiusta tutte le farine”. Le proprietà organolettiche spiccano in modo evidente: il colore ambrato e l’inebriante profumo di montagna anticipano un sapore intenso e inimitabile. Il nostro percorso prosegue al di là dei campi, nel laboratorio di produzione dove il grano solina si trasforma in pasta e farine biologiche certificate. Il valore dell’azienda si completa nel suo laboratorio, che ci svela la tecnica di lavorazione mediante la molitura a pietra. Una trasformazione lenta che conserva il germe, ossia la parte nutritiva del chicco, lasciando inalterate le qualità organolettiche: il profumo intenso del grano, che diventa ancora più fragrante ed invitante. Qui, conosciamo anche le caratteristiche nutrizionali del Solina, un elevato tenore proteico e un bassissimo contenuto di glutine rispetto ai grani più moderni.