
La chiesa è documentata già nel Medioevo nella Bolla Papale di Innocenzo II, in quelle di Lucio III e di Clemente III. La chiesa ha un impianto semplice, a navata unica, con facciata principale di forma squadrata a coronamento orizzontale, che ricorda la tradizione aquilana. Il portale in pietra presenta uno stile rinascimentale con modanature che si piegano alla base, sormontata da una lunetta, con il sole raggiato e con mensole nelle quali sono scolpiti motivi floreali. Sul lato destro, vi è un ingresso secondario con un diverso portale in pietra che affaccia direttamente sulla piazza.
L’interno è impreziosito dall’altare maggiore, datato 1629, che un recente restauro ha riportato all’antico splendore nei decori e nella cromia originaria; tra i colori blu cobalto e oro, emergono gli stemmi della famiglia committente. Gli altari laterali sei-settecenteschi mostrano una particolare raffinatezza, specialmente quello in legno intagliato, con colonne tortili scolpite e decorate da foglie ed uccelli che beccano grappoli d’uva. Lo stesso motivo si ritrova nell’altare della chiesa di Santa Maria del Colle. Di notevole valore artistico è il dipinto di San Sebastiano, posizionato sul lato destro della navata. Risulta difficoltoso individuare la parte più antica dell’edificio, ma recenti studi hanno rilevato, vicino l’ingresso principale, frammenti di affreschi originari. È certo che l’edificio sacro ha subìto un forte rinnovamento nel Cinquecento, come attestato dalla presenza di un’iscrizione incisa su pietra e posta sul lato sinistro dell’altare. Nella prima metà del Seicento, l’edificio venne arricchito da altri elementi di decoro, probabilmente realizzati su committenza di Fulvio Pietropaoli, secondo quanto evidenziato dallo stemma di famiglia qui presente. Elemento architettonico di notevole valore è il campanile a vela, a due fornici paralleli ed uno sovrapposto di pietra squadrata, nella quale troviamo scolpita la datazione del 1631.
Proveniente dalla suddetta chiesa è una croce in rame dorato di scuola aquilana del XVIII secolo, oggi conservata nel Museo di Arte Sacra nel convento di S. Francesco d’Assisi a Castelvecchio Subequo.