
CHIESA DI S. AGATA:
La Chiesa di Sant’Agata, risalente al XII secolo, conserva in buona parte i tratti originali dell’impianto benedettino. Segni di interventi successivi sono testimoniati dal portale di accesso posto sul fronte laterale e non sulla facciata, dalla doppia scala e dai ruderi perimetrali sul retro dell’edificio; questi elementi lasciano ipotizzare un ampliamento da una a tre navate rimasto incompiuto.
Un portale in pietra con lunetta un tempo affrescata, databile al XVI-XVII secolo, compensa la semplicità stilistica dell’edificio. L’immagine sacra della santa siciliana insieme a San Marco, presente nella lunetta, venne deturpata in seguito ad una devastante gelata che rovinò le colture agricole proprio in occasione della celebrazione di San Marco. Egli infatti, considerato il responsabile delle avversità, fu colpito dal lancio di pietre da parte di alcuni giovani del paese istigati dagli anziani. “…e fu così che per S. Marco hanno colpito pure S. Agata”, queste le parole di una donna del paese al tempo intervistata.
All’interno, nel catino absidale, è ancora visibile un affresco dai colori intensi che raffigura S.Agata, una palma e i seni recisi tra le mani. Gli elementi lapidei modanati, presenti nel basamento, sono il segno più evidente di un antico tempio pagano, dedicato ad Ercole, che sorgeva al posto della Chiesa. A tal proposito, la scoperta di alcune statue in bronzo della divinità di origine ellenica ricorda culti preesistenti, con peculiari riti e simbologie, che hanno esercitato una forte influenza sulla tradizione devozionale legata alla santa siciliana. In due occasioni speciali, il 4 febbraio e il 20 agosto di ogni anno, avviene la simbolica immersione delle pagnotte di Sant’Agata nella fonte trecentesca attigua alla Chiesa, ispirandosi ad un antico rito, il bagno del seno delle donne, che attribuiva a tali acque proprietà taumaturgiche e purificatrici. Difatti, si ipotizza che in epoca romana l’antico fontanile fosse sostituito da un impianto per l’idroterapia.
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