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Il Cammino del Perdono · Da L'Aquila a Sulmona

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- Sui passi di Celestino.

Da L’Aquila a Sant’Angelo Limosano (CB).
Il percorso collega il luogo di nascita di San Pietro Celestino alla città che ne vide principalmente le gesta. Il cammino ripercorre, quindi, le tappe fondamentali della esistenza di Celestino, passando attraverso alcuni dei luoghi ove si rifugiò da eremita e che conservano ancora una forte spiritualità e una bellezza mistica. L’intero percorso misura 220 km ed è percorribile interamente a piedi o alternando tratti a piedi e in treno, a seconda delle possibilità degli interessati. Lungo l’itinerario si scoprono luoghi, usanze, panorami, reperti di alto valore storico e artistico. L’organizzazione del Cammino del Perdono supporta singoli e gruppi nella pianificazione e nello svolgimento delle esperienze, anche in forma di eventi programmati ad hoc.

1° tappa

Basilica di Collemaggio

Punto di partenza è la Basilica di Collemaggio in L'Aquila, la quale sorge su una zona collinare della città dell’Aquila, al centro tra Porta Bazzano e il Tratturo Magno e fu costruita nel 1288 per volere di Pietro da Morrone, che sarà poi incoronato Papa con il nome di Celestino V nella basilica stessa.

basilica di Collemaggio l'aquila

2° tappa

Il Comune di Fontecchio

Il comune è situato nella valle dell’Aterno, all’interno del Parco naturale regionale Sirente-Velino, area naturale protetta. Fu fondato da popoli italici, ma nonostante i siti archeologici della località “Il Castellone”, non si sa con certezza quali furono tra Vestini, Sanniti, Marsi, e Peligni. Dell’epoca romana furono ritrovati il basamento del tempio di Giove, la cisterna nel cortile e la torre del Palazzo Corvi, la pavimentazione in laterizio nella chiesa del Convento di San Francesco. Il borgo vero e proprio si costituì per difendersi dalle invasioni barbariche e durante il Medioevo respinse molti assedi, tra cui quello del 1648 delle truppe spagnole. Secondo la leggenda, durò cinquanta giorni, fino a quando la Marchesa Corvi lo liberò sparando, dal suo palazzo, un colpo contro il capo degli assalitori. Ancora oggi ogni sera, per ricordare la vittoria, l’orologio della Torre batte cinquanta rintocchi. Tra le architetture religiose troviamo: la Chiesa di Santa Maria della Pace del XVIII secolo, a pianta rettangolare con facciata sobria e un campanile a torre; il Convento di San Francesco d’Assisi, costruito nel XIII secolo, arricchito con affreschi medievali giotteschi lungo le pareti e affreschi con storie di Maria Maddalena nel chiostro; l’ex Chiesa di San Nicola, oggi conservata come un sito archeologico perché non fu ricostruita dopo il terremoto di Avezzano del 1915; la Chiesa della Madonna delle Grazie in stile rinascimentale.

il comune di fontecchio

3° tappa

Il comune di Castelvecchio Subequo

Il comune è situato nella valle dell’Aterno, all’interno del Parco naturale regionale Sirente-Velino, area naturale protetta. Fu fondato da popoli italici, ma nonostante i siti archeologici della località “Il Castellone”, non si sa con certezza quali furono tra Vestini, Sanniti, Marsi, e Peligni. Dell’epoca romana furono ritrovati il basamento del tempio di Giove, la cisterna nel cortile e la torre del Palazzo Corvi, la pavimentazione in laterizio nella chiesa del Convento di San Francesco. Il borgo vero e proprio si costituì per difendersi dalle invasioni barbariche e durante il Medioevo respinse molti assedi, tra cui quello del 1648 delle truppe spagnole. Secondo la leggenda, durò cinquanta giorni, fino a quando la Marchesa Corvi lo liberò sparando, dal suo palazzo, un colpo contro il capo degli assalitori. Ancora oggi ogni sera, per ricordare la vittoria, l’orologio della Torre batte cinquanta rintocchi. Tra le architetture religiose troviamo: la Chiesa di Santa Maria della Pace del XVIII secolo, a pianta rettangolare con facciata sobria e un campanile a torre; il Convento di San Francesco d’Assisi, costruito nel XIII secolo, arricchito con affreschi medievali giotteschi lungo le pareti e affreschi con storie di Maria Maddalena nel chiostro; l’ex Chiesa di San Nicola, oggi conservata come un sito archeologico perché non fu ricostruita dopo il terremoto di Avezzano del 1915; la Chiesa della Madonna delle Grazie in stile rinascimentale.

Chiesa San Francesco d'Assisi Castelvecchio Subequo (AQ)

4° tappa

Eremo di San Venanzio

A Raiano è possibile visitare l’eremo di San Venanzio collocato in una splendida posizione tra le pareti dell’omonima gola interamente circondato da vegetazione. Non si hanno notizie certe sulla sua costruzione, ma di certo il suo nome compare già in bolle papali quali quella di Adriano IV nel 1156, o quella di Lucio III del 1183. Alcuni studiosi avevano addirittura ipotizzato che l’eremo fosse stato costruito intorno al XII secolo, ma il fatto che manchino dei resti medievali e un’analisi più approfondita lasciano supporre che invece sia nato nel ‘400 o poco più tardi. Di sicuro intorno al 1600 ci sono state delle opere di restauro molto evidenti soprattutto nella diversità di materiale impiegato per compierle.

eremo di san Venanzio

5° tappa

Eremo di Sant'Onofrio al Morrone

L’Eremo, risalente al XIII secolo, è oasi di pace e spiritualità, ospita la grotta che fu il primo umile rifugio dell’eremita Pietro da Morrone. Al suo interno i pellegrini vi compivano un rito antico e “apotropaico” per guarire, dai dolori articolari giacendo per qualche istante sulla spelonca rocciosa che fu il giaciglio del santo eremita. Dal suo straordinario belvedere la vista domina la magnifica abbazia di Santo Spirito al Morrone, lo storico campo di prigionia 78 e l’intera Valle Peligna. L’Abbazia di Santo Spirito al Morrone ha rappresentato per secoli il più importante e celebre insediamento della Congregazione dei Celestini nonché il fulcro della vita culturale, religiosa e civile di un vasto territorio. Il complesso monumentale, che occupa una superficie di 16.600 mq., sorge a soli 5 km dal centro di Sulmona in località Badia. Nel Corso dei secoli l’Abbazia ha subito varie fasi di ampliamento fino ad arrivare agli importanti interventi a seguito del terremoto del 1706. L’attuale impianto è composto da una monumentale chiesa settecentesca e da un imponente monastero che si articola su cinque cortili interni, tra maggiori e due minori.

Sulmona eremo di sant onofrio al Morrone

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