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Abruzzo in tasca, è”Presepe sotto il Castello” a Gagliano Aterno

castello di Gagliano

Ultimo appuntamento dell’anno con Abruzzo in tasca. Abbiamo raccontato il nostro Abruzzo tra itinerari ed eventi, tradizioni e riti lontanissimi, borghi e paesi da scoprire. Con l’auspicio di avervi fatto conoscere un po’ di più di questa terra unica e sorprendente, concludiamo il 2022 con un’altra esperienza emozionante da vivere in questo momento speciale dell’anno: 800 anni dopo Greccio, il 28 dicembre si svolgerà la prima edizione itinerante del Presepe vivente a Gagliano Aterno, in Valle Subequana, sotto lo sguardo del Castello e di San Francesco d’Assisi.

Gagliano Aterno come Greccio. Era il 25 dicembre 1223 quando Francesco d’Assisi realizzò a Greccio, piccolo paese inerpicato sull’Appenino laziale, nella conca reatina, il primo presepe. Tre anni prima della sua morte. Lo racconta Tommaso da Celano, biografo del poverello d’Assisi, che dopo un viaggio in Palestina maturò il desiderio di rappresentare “il bambino nato a Betlemme e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato…”. Qualche anno prima, tra il 1216 e il 1222, i suoi passi hanno percorso e segnato le terre subequane, prima a Gagliano Aterno e poi a Castelvecchio Subequo. Un altro viaggio che ha cambiato il destino di questa parte nascosta e selvaggia dell’Abruzzo aquilano, nel Parco Regionale Sirente-Velino, tra miracoli e nuovi conventi.

A Gagliano Aterno, dopo 800 anni dalla prima rappresentazione a Greccio, adesso il legame con San Francesco si rinnova nella storia, con la rappresentazione del primo presepe itinerante intitolato “Presepe sotto il Castello. Sulle orme di San Francesco da Greccio a Gagliano Aterno”. Il 28 dicembre, alle 16.45, quando il sole comincerà a scendere dietro le mura possenti del Castello, dove Francesco fu ospitato dai Conti di Celano, partirà il cammino della Natività. La scenografia saranno piazze, vicoli, facciate di case antiche e grotte naturali del paese tra i più resilienti d’Abruzzo e dell’Appennino. Le voci e i volti saranno quelli di donne, uomini e bambini di questo punto della vallata, pronta a diventare per una notte la piccola Betlemme.

Il progetto è parte di un lavoro collettivo che, oltre alla comunità di Gagliano, ha coinvolto tra gli altri anche i comuni vicini di Castelvecchio Subequo e Secinaro per l’organizzazione e la presenza dei figuranti. Ad interpretare la Sacra Famiglia saranno Roberto Corsini di Gagliano nei panni di San Giuseppe, Teresa Di Santo di Molina Aterno che interpreterà Maria insieme al suo piccolo Damiano, ultimo nato della vallata, come vuole la tradizione, nel ruolo del bambino Gesù. L’itinerario si snoderà da Piazza San Martino, tra le piazze più rappresentative del paese,percorrerà Via Fontana fino ad arrivare alla Fontana Medievale, tra i simboli della storia medievale di Gagliano, sotto il maestoso Castello che fu dei Conti di Celano e di successive signorie (rileggi qui la storia del Castello nell’articolo dedicato alle giornate Fai d’autunno). Dalla fontana muoverà verso Piazza del Popolo per poi dirigersi ed avere il suo fulcro in zona Capo Le Case. “Questa parte del nostro paese-spiega il sindaco Luca Santilli-è stata scelta per prima cosa perché il centro storico è sotto ricostruzione post-sisma e quindi non percorribile, poi perché volevamo riscoprire e dare luce a una zona bellissima di Gagliano, anche se poco conosciuta e rimasta un po’ ai margini. Sarà una sorpresa per tutti”.

Un evento che metterà ancora una volta al centro le potenzialità della Valle Subequana. “Dopo due anni di pandemia- spiega ancora il sindaco-è un evento che ci riporta ad un Natale di normalità. Ma è un evento che sottolinea ancora una volta la presenza storica lasciata da San Francesco qui e quest’anno-continua- vogliamo creare proprio una connessione temporale tra Gagliano e Greccio, a 800 anni dal primo presepe. Ma soprattutto con questo vogliamo lavorare molto su quelle che sono le nostre caratteristiche storiche, artistiche e culturali. Credo sia molto importante-conclude- far conoscere la valle e i nostri splendidi paesi e far capire che qui esistono comunità attive e resistenti, che resistono alla spopolamento e a chi vorrebbe vederli come marginali”. L’iniziativa, organizzata dall’associazione culturale La Stranzetta con il patrocinio di comune di Gagliano e Parco Sirente-Velino, è stata curata da Danilo Marinopiccoli e Ivan Caso, sotto la supervisione di Massimo Santilli, storico e antropologo, nonché studioso del francescanesimo e scrittore, che interverrà per la parte storica relativa a San Francesco a Gagliano e in Valle Subequana. Presente anche il parroco, Don Vincenzo Cianfaglione.

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