
La piana di “Baugli” ha accolto nel corso dei secoli nuclei abitativi e complessi religiosi come il castello di Baullo, da cui prende il nome la piana, la Chiesa di Santa Scolastica e l’oratorio di San Francesco d’Assisi. Questi ultimi furono oggetto della donazione alla badessa del convento di Santa Chiara, come risulta nella Bolla di fra’ Egidio Vescovo di Sulmona del 4 dicembre 1286. Verosimilmente, l’antico complesso di S. Scolastica ospitò i frati francescani in epoca medievale.
Il Trattato dei Miracoli narra che San Francesco apparve in sogno ad una certa Maria da Gagliano e, per placare la sua sete, fece sorgere miracolosamente una fonte dalla semplice estrazione di una felce dal suolo. La pia donna, afflitta da una malattia della vista, avrebbe ottenuto anche altro giovamento recuperando la piena capacità visiva. La fonte del “Santo dei Santi” venne in seguito raggiunta da una moltitudine di fedeli per ricevere la guarigione da ogni tipo di infermità e la “salute dell’anima”. La stessa narrazione vuole che l’oratorio di San Francesco fu costruito nei pressi dell’evento prodigioso. Il miracolo, come ci informa l’Allega, verrà rappresentato nel Convento francescano di Castelvecchio Subequo in un affresco che purtroppo risulta andato perso. Il prodigio sarebbe avvenuto solo pochi anni dopo la morte dell’assisiate (1226) e lascerebbe supporre un incontro tra Maria da Gagliano e il Santo, al quale rimase devota. Dalla stessa descrizione di Tommaso da Celano, desumiamo inoltre che l’oratorio (la cui costruzione è antecedente al 1250) dovette essere edificato in un ristretto arco di tempo dall’avvenimento stesso. Segnaliamo a riguardo che l’ubicazione dell’edificio sacro (e della vicina fonte) è stata individuata sul colle che sovrasta Baullo, in adiacenza al casale Verticchio.