Sacca rossa al collo, calici in bellavista e tanta voglia di scoprire il territorio. Ha conquistato oltre mille persone Arti e Mestieri a Palazzo, la storica rassegna tornata dopo 13 anni di assenza in parte del cuore antico del borgo subequano di Castelvecchio Subequo (L’Aquila) lo scorso fine settimana. A convincere è stata la formula della degustazione itinerante dei vini, che ha unito al buon bere la scoperta di un territorio a tutto tondo. Storia, arte, tradizioni, musica e prodotti tipici si sono mescolati per offrire una reale proposta turistica.
La conferma arriva dai numeri. Nelle due serate del 6 e 7 agosto, sono state distribuite circa 500 sacche, senza contare i tagliandi venduti separatamente che hanno permesso ad oltre mille persone di fare una vera e proria esperienza di “turismo lento” tra vini di eccellenza del nostro Abruzzo, all’interno di un contesto di bellezza fatto di palazzi antichi, rue e panorami al tramonto. In totale, contando anche i semplici visitatori della manifestazione, i numeri raggiungono almeno 1500 presenze.
La musica trascinante e vitale del Coro Folk Sirente tra rue e piazzette del centro storico, il pianoforte suadente sul tappeto rosso nella piazza che apre alla Chiesa trecentesca di San Francesco d’Assisi, la fisarmonica vibrante in piazza Vittorio Emanuele che ha invitato a sostare e a godersi il vino fresco in mezzo alla gente che parla, che si rincontra dopo tanto tempo nel luogo delle vacanze, che scopre un paese per la prima volta: sono alcuni degli scatti che abbiamo fotografato con le parole.
“Sono tantissime le persone che ci hanno visitato- raccontano da Vivendostore. Già dalla prima serata-continuano- erano terminate le scorte dei vini Cataldi Madonna che abbiamo avuto il piacere di ospitare nel nostro spazio esterno. Con loro grande sorpresa-continuano- abbiamo avuto anche appassionati ed intenditori del vino, che ci hanno raggiunti dalla costa e si sono fermati a cenare. Lo stesso riscontro è stato registrato anche dalle altre cantine, dove i passaggi dei calici sono stati a centinaia, senza contare chi ha partecipato senza degustare ”.
Le fa eco Gianfranco Calcagni, dell’organizzazione dell’evento. “Abbiamo avuto un risultato non facile per un borgo piccolo come il nostro-spiega. Peccato per la pioggia della domenica in un orario decisivo per la manifestazione, ma nonostante questo abbiamo centrato il nostro obiettivo: essere attrattivi verso l’esterno, con tantissimi visitatori arrivati dalla vicina Marsica e dalla costa. Abbiamo puntato sulla bellezza, la qualità dei vini e il pregio architettonico dei luoghi, con un continuo effetto sorpresa di contesto e itinerario”.
La differenza l’hanno fatta proprio i luoghi che hanno ospitato le cantine d’Abruzzo, tra bianchi, rossi e rosati d’etichetta. Gli androni raffinati di Palazzo Valeri e di altri palazzi privati del centro antico, recuperati dopo il sisma, lo storico e sorprendente Palazzo Pirro, custode di una cantina sotterranea con le sue botti mastodontiche ed un passato di storia dell’enologia delle terre subequane, lo spazio bucolico di Vivendostore che, tra balle di fieno e fiaschi sospesi tra gli alberi, ha fatto scoprire sapori e prodotti del territorio. E poi il Museo dei Ricordi della Valle Subequana, allestito in una cantina della famiglia Acconcia, che ha fatto rivivere in piccolo il sogno e la passione del compianto Enrico Acconcia, tra i padri fondatori di Arti e Mestieri nel 2000.
“E’ stata la formula giusta per avvicinare al nostro territorio in una prospettiva turistica- sottolineano da Vivendo. Basti pensare al successo riscosso da Cantina Pirro, una perla nascosta nel nostro borgo, o all’attenzione che ha avuto il Museo dei ricordi della Valle Subequana. Queste sono realtà che non devono spegnersi dopo la manifestazione, perché possono funzionare da attrattori di un territorio come il nostro, ancora troppo poco esplorato da un movimento turistico vero”.
FOTOGALLERY (a cura di Matteo Angelone)














