Fin dalla notte dei tempi l’uomo ha coltivato la sua spiritualità rivolgendosi ad un Dio esterno e offrendo a questa entità (in periodo ancora più remoti anche più di una) diversi doni. Chiese, chiese rupestri, opere d’arte e archeologiche sono così la testimonianza più concreta della loro fede religiosa. Nella Valle Subequana queste testimonianze sono numerose. L’itinerario propone così la visita a Castelvecchio Subequo e a Castel di Ieri ripercorrendone i segni più tangibili.
La prima tappa si svolge all’interno del complesso del convento di San Francesco d’Assisi (origine XIII Sec.), anche convento e Museo d’Arte Sacra che custodisce i reparti trovati nella zona subequana. Al suo interno di pregio è l’altare ligneo del ‘600, gli affreschi di ispirazione giottesca e la presenza di un reliquario che contiene grumi di sangue secondo la tradizione attribuibili a San Francesco.
Si prosegue verso piazza Vittorio Emanuele II dove è situata una casa bottega con porticato medievale e Casa Giorgi con il portale a tutto sesto e le finestre bifore che si affacciano sulla piazzetta centrale del paese.
Percorrendo via Umberto I si costeggiano i palazzi Valeri-Tomassetti (XVI-XVIII secolo) e il Palazzo Baronale (Castellato). Si arriva quindi nel cuore del Centro storico dove si erge imponente la chiesa matrice dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista (del XVII secolo - origine XI secolo).
Lungo Rua San Giorgio alla sinistra è visibile un affresco rappresentante San Francesco d’Assisi, San Bernardino da Siena e San Giorgio che sconfigge il drago.
Si prosegue verso la Chiesa di Santa Elisabetta (Madonna della Rivera), che nel ‘500 conservò per un breve periodo il titolo di chiesa parrocchiale.
Si raggiunge “La Fonte” con la sua antica fontana del ‘600 e il lavatoio pubblico.
Percorrendo via Ortona dei Marsi sulla sinistra la Chiesa rurale di Santa Agata (XI-XII Sec.) con la fontana medievale legata al “rito dell’acqua e del pane” (3 febbraio): l’immersione delle “Pagnotte” nell’acqua della fonte ritenuta salutare.
L’ultima tappa è la visita guidata alla catacomba Paleocristiana del IV secolo. Il cimitero ipogeo costituisce una delle prime testimonianze del cristianesimo in Abruzzo.
Attraverso una passeggiata di qualche chilometro o in macchina si raggiunge Castel Di Ieri. Qui la prima tappa è la chiesa madre di Santa Maria Assunta (XVI secolo) che conserva una croce trilobata del XV secolo, un coro ligneo, un organo monumentale, l’altare maggiore in marmo intarsiato e il reliquiario di San Donato Martire.
Si prosegue addentrandosi nel centro storico attraverso la porta del XV secolo, proseguendo la salita si incontra sulla sinistra Casa Simonetto (XIV secolo già Colonna-Sciarra) con bifora quattrocentesca, parte di affresco del XIV secolo, edicola con una piccola statua in pietra della Madonna con il bambino. Poco più avanti sulla destra vi è la sala Santa Croce.
Si raggiunge la Torre Medievale (XIII secolo) con i ruderi della chiesa di Santa Croce con acquasantiera rinascimentale.
Passeggiando sempre nell’area della Torre e percorrendo una scalinata sono visibili Palazzo Strozzi e la casa natale della famiglia di Elsa Morante.
Percorrendo la strada che conduce alla zona della Fonte si raggiunge in passeggiata la suggestiva chiesa della Madonna del Soccorso (XVII secolo).
Facendosi indietro si raggiunge il Tempio Italico del II secolo a.C., tra i più grandi ed importanti d’Abruzzo, sorto su una precedente struttura del IV-III Sec. a.C., legato con molta probabilità a Giove
Proseguendo lungo la provinciale si raggiunge la Chiesa rupestre della Madonna di Pietrabona (XII Sec.).
Commenti recenti